I Boschi

Il progetto "Bosco Vivo"

“Il Bosco Vivo” è un supporto per pratiche sociali condivise attraverso un progetto di rete in cui le diverse associazioni coinvolte offrono attività didattiche e pratiche rivolte ai partecipanti finalizzate alla sensibilizzazione ambientale, inclusione sociale, valorizzazione del territorio e della cultura locale.

Il coinvolgimento attivo della realtà locale nella rigenerazione del proprio territorio mira a trasformare così luoghi abbandonati o inutilizzati in aree riqualificate, destinate a divenire polmoni verdi e spazi di aggregazione a disposizione della collettività.

Il progetto nasce in seguito all’assegnazione del bando #tuttamialacittà ad un team di associazioni che hanno dato vita a “Il Bosco Vivo”, ponendo al centro il benessere delle persone e del territorio, la rigenerazione del tessuto sociale e la riqualificazione ambientale. Il progetto è promosso dal CSV-CAAV di Venezia e dai CSV delle provincie del Veneto.

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Di aree boschive
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Associazioni ed enti coinvolte
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Eventi realizzati

I nostri Boschi

Il Bosco Vivo di Polverara

Il bosco di Polverara, il primo realizzato dall’associazione, nasce nel 2018 su di un’area agricola destinata a seminativo e vivaio di specie arboree ornamentali e ha una estensione di 15.000mq. 

Note particolari: ad oggi rappresenta il nostro impianto più rappresentativo, non solo perchè è quello più maturo, ma anche perchè è l’unico a essere stato gestito nei 5 anni post impianto direttamente da noi.

Il Bosco Vivo di Roncajette

Il bosco di Roncajette è stato realizzato tra 2019 e il 2020, il progetto riguarda due aree d’impianto, rispettivamente di 4.000mq su di un terreno destinato a prato e 5.000 mq su di un terreno agricolo destinato come fascia di rispetto all’area del cimitero, per un totale di 9.000mq.

Note particolari: lo status di crescita del bosco risulta deficitario, con scarso accrescimento e numerose fallanze. Le cause sono imputabili alla notevole presenza di lepri (aree di ripopolamento venatorio) che hanno mangiato le giovani piante, costringendoci a piantare nuovamente oltre il 50% delle piante e a proteggerle con reti protettive (shelter).

Il Bosco Vivo di Abano

Il bosco di Abano è stato realizzato nel 2020, l’area d’impianto era un prato stabile destinata come fascia di rispetto al contiguo cimitero, la superficie è di 10.000mq.

Note particolari:  la crescita delle piante risulta regolare con una percentuale di attecchimento superiore al 90%. La gestione oculata da parte dell’ente comunale sta dando i risultati attesi, il quale ha effettuato la sostituzione degli shelter biodegradabili con altri di materiale plastico ed effettuato numerose irrigazioni estive.

Il Bosco Vivo di Limena

Il bosco di Limena è stato in due eventi tra il 2020 e il 2021. L’area destinata al progetto era un campo agricolo situato tra la zona industriale ed alcune proprietà residenziali e terreni agricoli.
La superficie destinata al progetto è di 28.000mq.

Note particolari: la destinazione d’uso dell’area non contempla la fruizione pubblica, bensì risulti accessibile, lo scopo specifico del bosco è di tipo naturalistico. Il lotto realizzato nel 2020 ha uno status di crescita sufficiente, mentre quello del 2021 denota alcune criticità nella crescita e diverse fallanze, ciò è imputabile al susseguirsi di lunghe stagioni siccitose e alla mancata irrigazione di soccorso prevista nel piano di gestione.

Il Bosco Vivo di Rubano

Realizzato nel 2021, l’impianto ha interessato due lotti separati: uno all’interno del Parco etnografico e uno limitrofo alla zona artigianale. I lotti misurano rispettivamente 5.000mq e 7.000mq, per un totale di 12.000mq.

Note particolari: lo stato di crescita delle piante è discreto, rallentato da lunghi periodi di siccità post impianto. Difficoltà maggiori sono state riscontrate nell’area limitrofa alla zona artigianale in quanto nel suolo sono stati rinvenuti materiali inerti. Le operazioni di gestione si sono svolte regolarmente.

Il Bosco Vivo di Casalserugo

Il bosco di Casalserugo, l’operazione d’impianto è stata effettuata durante il 2020. L’area si presentava come una prato parzialmente alberato, limitrofo alla zona industriale locale.La superficie destinata a progetto è di 11.000mq.

Note particolari: il bosco di fatto non esiste, a malincuore abbiamo constatato che durante l’estate successiva all’impianto, tutte le piante sono state tagliate durante le fasi di sfalcio del prato, ad oggi non vi è alcuna prospettiva circa la ripresa del progetto.

Il Bosco Vivo di Maserà

Realizzato nel 2021, l’area era un ex campo agricolo di pertinenza di alcuni immobili residenziali limitrofi, donati dai proprietari alla comunità. La superficie dell’impianto è di 11.000mq.

Note: L’area di impianto, durante il 2020, è stata oggetto di una semina di specie erbacee di interesse apistico e specie azotofissatrici. Lo status di salute del bosco risulta buono secondo le aspettative.

Il Bosco Vivo di Legnaro

Essendo il bosco di maggiori dimensioni, il bosco di Legnaro è stato realizzato in più riprese a partire dal 2021 sino al 2023. L’area del bosco rientra in un progetto di riqualificazione urbana un’ampia area agricola tramite la creazione di un parco agro-forestale, la cui superficie a bosco prevista è di 55.000mq.

Note: Questo progetto rappresenta il maggiore per estensione di superficie dì quelli finora realizzati. La vicinanza con il polo universitario di scienze forestali di Agripolis rappresenta un importante punto a favore in virtù della funzione didattica e di ricerca del bosco. Lo stato delle piante è ottimale, le operazione di gestione sono state effettuate con costanza e regolarità.

Il Bosco Vivo di Albignasego

Il bosco di Albignasego è stato realizzato nel 2021. L’area destinata a bosco si trova all’interno di un parco pubblico di recente costituzione. La superficie è di 4.000mq. 

Note: l’impianto si prefigura come delle lunghe fasce boscate e a siepe. Lo status di crescita delle piante è buono, le operazioni di gestione ordinaria sono state effettuate con regolarità

Il Bosco Vivo di Borgo Veneto

Il bosco di Borgo Veneto è stato realizzato nel 2021. L’area di impianto aveva destinazione agricola. La superficie è di 7.000mq.

Note particolari: in fase di aggiornamento

Il Bosco Vivo di Piove di Sacco

Il bosco di Piove di Sacco è stato realizzato nel 2022. L’area del progetto era un ex campo da calcio limitrofo alla scuola materna del paese. La superficie dell’impianto è di 4.000mq.

Note: il bosco gode di un discreto stato di salute, la presenza di materiali inerti nel suolo ha rallentato la crescita delle piante, tuttavia le operazioni di gestione sono state effettuate con regolarità secondo il piano di gestione.

Il Bosco Vivo di Selvazzano

Il bosco di Selvazzano è stato realizzato nel 2022. Il terreno era un incolto a ridosso di una zona residenziale, contiguo all’argine del Bacchiglione. La superficie dell’impianto è di 8.000mq.

Note: lo status di crescita delle piante è buono, le operazioni di gestione sono state effettuate con regolarità.

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L'utilità di un bosco

Il bosco è un ecosistema naturale, capace di rinnovarsi e perdurare nel tempo, risultato di complessi legami tra molteplici specie di vegetali ed animali. Un bosco sano è in grado di fornire diversi servizi eco-sistemici tra cui:
Inoltre i boschi apportano numerosi benefici alle società umane tra cui:
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Gli antichi boschi della Pianura Padana

La Pianura Padana, una delle aree planiziali più ampie d’Europa, era anticamente ricoperta da estese foreste millenarie che ospitavano innumerevoli specie di flora e fauna. Per secoli questi boschi hanno sostentato i nostri antenati e hanno contribuito al benessere di molteplici popolazioni. Gli antichi Veneti consideravano sacri molti boschi e come loro i Romani successivamente. Molti alberi erano oggetto di culto e nelle foreste più antiche ninfe e driadi erano protagoniste di quell’antica sacralità.

Lo sfruttamento crescente delle risorse naturali da parte dell’uomo , ha portato nel giro di pochi secoli ad uno stravolgimento degli equilibri naturali causando la scomparsa, quasi totale, dei boschi e delle specie che li abitavano: nel 1980 di tutte le immense foreste del Veneto restavano soltanto 50 ettari circa.

Oggi l’urbanizzazione e l’industrializzazione hanno ulteriormente aggravato la situazione rendendo la Pianura Padana una delle aree più inquinate d’Europa. Privata dei propri boschi la Natura non è più in grado di assorbire l’inquinamento e compensare i complessi legami che vincolano il mondo vegetale – animale con la società umana.

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Il ritorno dei Boschi di Pianura

Preso atto della critica situazione ambientale del territorio padano, abbiamo scelto di impegnarci a far ricrescere i boschi che una volta occupavano queste terre. Grazie alla collaborazione con enti pubblici, associazioni e cittadini stiamo piantando migliaia di alberi su terreni pubblici, il cui destino è divenire futuri polmoni verdi, capaci di svolgere molteplici funzioni utili al risanamento locale e, relativamente, del pianeta.

Nei nostri boschi utilizziamo specie forestali autoctone riprodotte da sementi derivate dagli ultimi boschi relitti di pianura rimasti in vita. Uno degli obiettivi prioritari è quello di preservare la biodiversità locale, evolutasi in migliaia di anni e adattatasi a questo specifico territorio.

La riproduzione tramite sementi contribuisce alla conservazione e allo sviluppo di un’ampia diversità genetica, garantendo resilienza e resistenza degli ecosistemi ai cambiamenti climatici.
Insieme a noi diversi enti ed associazioni stanno lavorando per il ritorno dei boschi di pianura. La nostra speranza è che presto il nostro territorio e tutti gli esseri viventi che lo abitano possano beneficiare di un ambiente sano in cui vivere in armonia.

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*Commissione europea, Direzione generale dell’Ambiente, Desmedt, C., Degueldre, C., 52 suggerimenti per la biodiversità, Ufficio delle pubblicazioni, 2011, https://data.europa.eu/doi/10.2779/96561